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Esplorare nuove strategie terapeutiche per la maculopatia secca e umida

La maculopatia è un disturbo della macula, l’area centrale della retina, che può essere suddiviso in due categorie principali: secca e umida. La maculopatia secca è causata dall’atrofia della macula dovuta nella maggior parte dei casi all’invecchiamento, mentre la maculopatia umida è causata dalla crescita anomala di vasi nella macula. Entrambi i tipi di maculopatia possono portare alla perdita della vista ed è importante avere una conoscenza completa delle strategie terapeutiche che possono essere utilizzate per gestirle e trattarle. Questo lavoro fornisce una panoramica sulle terapie a disposizione per la maculopatia secca e umida, come i trattamenti laser, i farmaci e le vitamine. S affronteranno i potenziali rischi e benefici associati a ciascuno dei trattamenti, nonché i potenziali effetti collaterali. Inoltre, la guida fornisce suggerimenti su come mantenere una visione sana e prevenire ulteriori perdite della vista. Alla fine di questa guida, i nostri pazienti dovrebbero avere una migliore comprensione delle diverse strategie terapeutiche che il vostro oculista ha a disposizione e di come utilizzarle per gestire e trattare la maculopatia secca e umida.

Maculopatia è il termine usato per indicare una patologia coinvolgente la macula, l’area centrale della retina, che è lo strato di tessuto nella parte posteriore dell’occhio responsabile della percezione dei colori e della visione. Si tratta della cosiddetta “macula”.

La fisiopatologia della maculopatia secca è complessa e coinvolge diversi fattori, infatti questa forma atrofica/distrofica può essere dovuta all’invecchiamento, a danni da radiazioni ultraviolette o ionizzanti, traumi indiretti o indiretti al bulbo oculare che si ripercuotono sulla retina, sostanze tossiche o farmaci che arrivano attraverso il circolo ematico alla retina, patologie genetiche degenerative, patologie infiammatorie sistemiche , patologie autoimmuni, infezioni, eccetera.

La maculopatia secca è la forma più comune e rappresenta il 90% dei casi ed è anche la causa più comune di perdita della vista nel mondo.

Anche altre patologie possono concorrere allo sviluppo della forma sia secca che umida. Oltre all’età e alle suddette cause si possono aggiungere anche il diabete e indirettamente dal glaucoma.

La maculopatia umida invece è causata dalla crescita anomala dei vasi nella macula. Questo tipo di maculopatia può verificarsi per una serie di motivi, tra cui l’aumento del flusso sanguigno, l’aumento della pressione e l’aumento del metabolismo. La maculopatia umida è meno comune della maculopatia secca.

Panoramica delle strategie di trattamento per la maculopatia secca

Il primo passo consiste nell’identificare la causa sottostante e nel trattare eventuali condizioni associate, come il diabete e le malattie sistemiche. Successivamente, si possono utilizzare farmaci per ridurre l’infiammazione e il danno ossidativo migliorando così il flusso sanguigno. Gli integratori vitaminici in effetti possono essere utilizzati per favorire il flusso sanguigno e migliorare la visione.

Trattamenti per la maculopatia Essudativa

Per la maculopatia essudativa sia il trattamento orale , topico e intravitreale deve essere discusso con il proprio oculista in base all’andamento della maculopatia.

I Trattamenti nel dettaglio

La terapia fotodinamica


Il trattamento fotodinamico, è un trattamento che oggi si usa meno frequentemente rispetto alla terapia intravitreale, ma presenta delle basi scientifiche e dei riscontri anatomico funzionali molto interessanti e per vari anni è stata l’unica terapia possibile in caso di rigenerazione maculare ossidativa ed altre patologie connesse, correlate ad un aumento della neo vascolarizzazione retinica e della permeabilità capillare.
La PDT (è un trattamento che utilizza un agente fotosensibilizzante, come la verteporfina, la quale legandosi a dei recettori vascolari permette di selezionare come bersaglio i vasi anomali distruggendoli con un laser focale.

Gli Antiossidanti

È stato dimostrato che gli antiossidanti hanno un impatto positivo sulla salute della macula. Gli antiossidanti sono stati utilizzati per trattare la maculopatia secca e possono ridurre il danno ossidativo che causa la riduzione del flusso sanguigno. Se utilizzati insieme ai trattamenti laser, gli antiossidanti possono avere un impatto positivo sulla ossigenazione retinica.

Il betacarotene, la vitamina A e lo zinco sono tutti nutrienti essenziali che hanno effetti positivi sulla maculopatia secca. La vitamina A è un potente antiossidante che può contribuire a ripristinare il flusso sanguigno e a ridurre il danno ossidativo nella macula. Il betacarotene, un precursore della vitamina A, è presente in abbondanza nelle carote e in altre verdure gialle e si è rivelato efficace nel trattamento della maculopatia secca. Lo zinco, un importante minerale che aiuta a mantenere la vista sana e riduce l’infiammazione e il danno ossidativo, si trova in molti alimenti di origine vegetale.

Le vitamine sono composti essenziali presenti in molti alimenti e necessari per una buona salute. È stato dimostrato che la vitamina E ha un impatto positivo sulla maculopatia secca, in quanto può prevenire i danni ai vasi sanguigni e ridurre il danno ossidativo che causa la riduzione del flusso sanguigno. Inoltre, la vitamina C può avere un impatto positivo sulla maculopatia umida aiutando l’organismo a produrre collagene, essenziale per la tonicità e funzionalità dei vasi sanguigni.

La terapia intravitreale

La terapia intravitreale per la maculopatia essudativa o umida è un trattamento medico in cui un farmaco è iniettato direttamente nell’occhio attraverso una sottile ago. Questa tecnica mira a ridurre la quantità di liquido accumulato nella retina, il tessuto che riveste la parte posteriore dell’occhio e che è responsabile della visione centrale.

I farmaci più comunemente utilizzati per la terapia intravitreale sono:

  • Anti-VEGF (anti-fattore di crescita vascolare endoteliale) come ( per citarne alcuni ) Avastin, Lucentis, Eylea, Beovu, Iluvien. Questi farmaci bloccano l’azione di una proteina che causa la crescita di nuovi vasi sanguigni e l’accumulo di liquido nella retina.
  • Steroidi come il triamcinolone acetonide. Questi farmaci riducono l’infiammazione nell’occhio e aiutano a ridurre la quantità di liquido accumulato nella retina.
  • Oggi si stanno utilizzando con grande successo anche farmaci che vanno a modificare il dna dei fotoricettori al fine di correggere degli errori genetici e quindi ripristinare la funzionalità dei recettori e quindi della vista stessa. Altri farmaci, con simile meccanismo d’azione, si stanno sviluppando proprio per curare e guarire sia le forme umide o comunemente chiamate anche essudative, sia le forme secche.

In generale, la terapia intravitreale funziona riprogrammando i processi cellulari responsabili della proliferazione dei vasi sanguigni o dell’infiammazione all’interno dell’occhio. Questo può aiutare a mantenere o ripristinare la qualità della vista e prevenire ulteriori danni alla retina.

Mantenere una visione sana
Una volta terminato il trattamento, è importante seguire il medico e sottoporsi a regolari visite oculistiche per assicurarsi che gli occhi siano sani e privi di problemi causati dalla patologia. È inoltre importante seguire le linee guida per una dieta sana e l’esercizio fisico per mantenere uno stile di vita sano che possa contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la maculopatia in futuro.

La modulazione della via di segnalazione Ang/Tie2, unitamente all’inibizione del VEGF-A, può ripristinare la stabilità vascolare e prevenire le vasculopatie retiniche. In condizioni patologiche, la sovraespressione dell’Ang-2 provoca lo spiazzamento dell’Ang-1 al recettore Tie2 e inattiva quest’ultimo, portando così a una destabilizzazione vascolare, aumento della sensibilità al VEGF e infiammazione retinica persistente. L’inibizione di entrambe le sostanze, Ang-2 e VEGF, può contribuire a ridurre le perdite vascolari, la neovascolarizzazione e l’infiammazione, prolungando la durata d’azione della terapia nell’edema maculare. La modulazione della via di segnalazione Ang-2/Tie2 può anche avere effetti antifibrotici e migliorare gli esiti del trattamento per i pazienti. La retinopatia diabetica (DR) e l’edema maculare diabetico (DME) sono tra le più comuni patologie retiniche. La DR è una complicanza del diabete che porta a danno retinico e alla compromissione della visione, mentre il DME è caratterizzato da un aumento della pressione intraoculare e da un accumulo di liquido nei tessuti delle cellule retiniche. L’inibizione dell’angiopoietina-2 (Ang-2) può impedire o ridurre la perdita della vascolarizzazione, l’infiammazione e la neovascolarizzazione patologica associate a queste patologie retiniche. La modulazione della via di segnalazione Ang/Tie2, unitamente all’inibizione del VEGF-A, può ripristinare la stabilità vascolare e prevenire le vasculopatie retiniche. In condizioni patologiche, la sovraespressione dell’Ang-2 provoca lo spiazzamento dell’Ang-1 al recettore Tie2 e inattiva quest’ultimo, portando così a una destabilizzazione vascolare, aumento della sensibilità al VEGF e infiammazione retinica persistente. Inoltre, le cellule endoteliali retiniche sono più resistenti alla sovraespressione dell’Ang-2 in presenza di VEGF. Il potenziamento della risposta infiammatoria durante la malattia è in parte attribuibile all’aumento della sovraespressione di Ang-2 in queste cellule. L’inibizione di entrambe le sostanze, Ang-2 e VEGF, può contribuire a ridurre le perdite vascolari. Il trattamento a base di Ang-2 può prevenire l’iperglicemia e l’ipossia, ma anche abbassare il rapporto Ang-2/Ang-1. La riduzione della sovraespressione dell’Ang-2 può a sua volta contribuire a ridurre la neovascolarizzazione e l’infiammazione, prolungando la durata d’azione della terapia nell’edema maculare. Inoltre, diversi farmaci che inibiscono l’angiopoietina-2 sono in fase di sviluppo e alcuni di questi hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento di DME e DR. Dati preclinici suggeriscono che l’inibizione combinata di Ang-2 e VEGF potrebbe effettivamente ridurre le perdite vascolari, la neovascolarizzazione e l’infiammazione, migliorando potenzialmente gli outcome nelle patologie retiniche e coroideali. La prevenzione del danno retinico e la prevenzione della perdita di visione sono fondamentali per la gestione ottimale di queste patologie.

Per qualsiasi chiarimento siamo disponibili per consulti di persona chiamando il numero 3206019689 oppure telematicamente sul sito www.doctorium.it

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